Il Veneto è una regione attenta a questo tema, ed ecco, dopo quella di Rovigo, un’altra mostra che sembra davvero interessante e a cui la giurista Monia Montechiarini parteciperà senza dubbio. Tanto più che un posto speciale sarà dedicato alle streghe “lamiae”, che sono state le protagoniste del saggio storico “Stregoneria Crimine Femminile. Il caso di Donna Prudentia, la Lamia di Blera, e altre streghe”.
Erano figure temute abili di creare pozioni magiche e unguenti con cui si spostavano per compiere i delitti. Furono al contempo, vittime della superstizione e delle persecuzioni dell’inquisizione che aveva in uso manuali, alcuni esposti alla mostra.
Grandi storie di cure, ma anche di delitti: con la digitale, oggi usata per rimedi contro le malattie del sistema cardiaco, vennero anche uccisi diversi personaggi, rimanendo in sospeso tra delitti e fatalità.
Nelle vetrine, rarissimi reperti archeologici, confezioni
storiche di veleni e farmaci; importanti dipinti con scene raffiguranti magie,
a cui si uniscono immagini storiche che pubblicizzano portentosi unguenti e
medicamenti.
Esposte rarissime edizioni e manoscritti che trattano di una varietà di
argomenti strettamente connessi: dalla magia, vista da diversi aspetti, allo
studio dell’esoterismo e dell’alchimia occidentale.
Reperti provenienti anche da Oltreoceano, come la sezione con materiali provenienti dal Giappone che raccontano, in ottica diversa, una storia comunque analoga.
Le curatrici della mostra, vogliono proporre al pubblico l’affascinante mondo dei veleni e della storia della farmacopea, in riferimento alle varie epoche storiche. Un viaggio che parte dall’antichità, lungo il medioevo e il rinascimento fino all’età odierna. Il percorso illustra come magia, pozioni e veleni, facessero parte della vita sociale. Troveremo fonti scritte, arti visive, fonti classiche fino alla letteratura moderna. Oggetti che raccontano e, forse, svelano i segreti del passato. Così, lo studio di veleni sia di fonte animale che vegetale e minerale, che hanno alimentato leggende e miti: come Medusa, le streghe condannate per epilessia o perché avevano ingerito farine di graminacee attaccate dalla “Segale cornuta” o Erba matta, quindi ritenute possedute.
In questa mostra, congiuntamente proposta dal Polo Museale
del Veneto – Museo Nazionale Atestino, dall’Università degli Studi di Ferrara e
dalla città di Este, veleni, pozioni, medicamenti saranno in scena dal
19 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020. Dunque, cari lettori, una mostra che
condivide l’obiettivo del saggio storico scritto dalla giurista Monia
Montechiarini, mostrando come alcuni
elementi ritenuti magici fin dal Paleolitico, erano impiegati per sopravvivere e come rimedi.
Alcune sostanze però fanno bene, altre non proprio, alimentando l’immaginario
comune.