STREGONERIA IN FRIULI
Dopo Trieste, Gemona del Friuli, Valvasone Arzene, Spilimbergo, Sacile, finalmente il saggio storico è arrivato a Pordenone! L’incontro segue le tappe di Gubbio, Viterbo, Brescia, Bologna e tante altre città dalle sedi storiche prestigiose. Una gremitissima saletta Teresina Degan della Biblioteca Civica in Piazza XX settembre: l’indagine sui documenti autentici divulgata insieme a VOCE DONNA Pordenone Onlus, con il patrocinio del Comune di Pordenone, Carta di Pordenone, Italia Medievale, Comitato Italiano Associazioni Nazionali Storiche e la casa editrice specialistica. Serata con più di 130 partecipanti, in cui l’Assessora alle Pari Opportunità, bandi europei e affari legali Guglielmina Cucci ci ha onorato della sua partecipazione. Un grande incontro, dove la Presidente di VOCE DONNA Maria De Stefano ha sottolineato l’attualità del tema, dedicando la serata alle vittime di violenza. Lettrici bravissime hanno interpretato le due grandi accusatrici e due delle presunte streghe, leggendo parti dei verbali raccolti nel libro ed adattati dall’autrice D.sa Montechiarini al caso.
È un’indagine storica sui verbali di processi, realmente avvenuti tra il Medioevo e l’Età moderna contro donne accusate di stregoneria ed eresia, da cui risulta che le streghe inquisite e condannate al rogo in Italia furono meno di quelle riportate dalla storiografia ottocentesca e dai romanzi.
In questo saggio vengono illustrate le origini della stregoneria, fenomeno che ha reso pericolosa la donna quando, superato il culto delle divinità notturne e le abilità della conoscenza popolare, con l’arrivo del patto col demonio essa giunge a rinnegare il battesimo, causare la sterilità, eludere i giudici con astuzia. Nei verbali dei processi si mescolano aspetti mitologici, dee volanti, sirene, le confessioni sui sabba e i veri motivi delle accuse.
Sul processo principale, celebrato nel 1588 vicino Viterbo ai danni di Prudentia, una donna sospettata di essere un particolare tipo di strega che succhia il sangue dei bambini, si innestano altri casi giudiziari d’Europa. Questo consente di ipotizzare soluzioni per i delitti rimasti irrisolti, confrontandoli e superando i luoghi comuni di roghi immediati.
Conosciamo nomi, lavori e vita delle protagoniste che immergono il lettore nel passato, svelando incantesimi che usano chiavi, vino, preghiere, balli.
Il testo vuole ridare voce alle donne del passato, la cui reputazione fu messa in discussione da vicini di casa e amici, che addebitarono loro epidemie e morti premature.
Guardate con sospetto per certe abilità di ostetriche e di curatrici o perché forestiere senza figli, come avvenne per donna Prudentia, le streghe furono le colpevoli eccellenti di un’epoca di transizione in cui la donna aveva perso la sua sacralità. Un incontro pensato perché “Coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo”, come scrisse Primo Levi, e quindi in questo delicato momento storico le storie meno note ci aiutano a ripensare il fenomeno della violenza contro le donne.