Fondi europei, Reti Culturali per la storia.

La storia oltre le sbarre


Le ricerche documentali sulle streghe realmente esistite prosegue, insieme ai partner italiani e stranieri sul territorio scozzese, austriaco all’interno degli archivi. Sono solo storie vere, che l’autrice ricostruisce mettendo mano agli archivi in Europa grazie alla sua formazione professionale. Sviscera i fatti con una grande semplicità anche per i non addetti ai lavori, spiegando come operasse la macchina giudiziaria, da chi era azionata, con sorprese oltre ai luoghi comuni.
Per essere più precisi, sono molte le figure femminili accusate di eresia e stregoneria o di essere in combutta con il diavolo che Monia Montechiarini porta alla luce dagli archivi, dalle carte processuali che traduce, illustrando a un grandissimo pubblico centinaia di udienze. Grazie alla pratica durante la specializzazione in diritto penale e diritto processuale penale e nei corsi di Criminal Profiler – con professionisti della polizia di Stato e internazionale (come la FBI) –  sviscera le storie meno note sottolineando gli esisti delle sentenze, i nomi delle accusate, i risvolti segreti.

Nel saggio storico e negli incontri ormai tantissimi, Montechiarini è oggi in grado di interpretare e analizzare gli atti processuali, anche quelli risalenti all’epoca dell’Inquisizione, arrivata solo alla fine del Medioevo, vicino alla rivoluzione scientifica.
La criminologia clinica rende inoltre possibile analizzare i casi di omicidi seriali, spiegandone e indagandone le motivazioni (reali e apparenti), colmando lacune dei delitti irrisolti: è proprio questo l’obiettivo alla base del testo.

Il saggio storico
Il libro “Stregoneria: crimine femminile. Il caso di donna Prudentia, la Lamia di Blera, e altre streghe” in uscita con la casa editrice Edizioni Penne & Papiri, contiene alcune delle indagini condotte su casi storici realmente esistiti. Un nome d’eccellenza ne cura la prefazione: il professor Osbat, già direttore del CEDIDO-Centro Diocesano di Documentazione per la storia e la cultura religiosa.
Si trova a Viterbo, nella celebre piazza sede di Palazzo dei Papi, dove per anni veniva ospitato il Papa dopo il conclave.
Confrontando numerosi processi, provenienti da zone di tutta l’Italia, con quelli del Nord Europa, e studiando i cd. colloqui con l’omicida (condotti dal fisco – Podestà- magistrati) è ora possibile affermare con certezza alcuni dati. Primo tra questi è che tra le streghe non vi erano solo ignoranti e analfabeti: nell’immagine viene raffigurata una copia dei documenti europei, scritto con molta cura da una mano femminile. Il Medioevo era passato, come sappiamo non si parlava di contratti con il demonio, nell’età moderna si ricorreva alle “streghe” per guarire o porre rimedio a problemi quotidiani, come aprire serrature e intanto tenere lontano i demoni e i vicini poco graditi.
Abili scrittrici ci lasciano spesso precise annotazioni con rituali di origine ben più antica, tramandati loro oralmente. Per aprire la porta e sbloccare serrature la pratica consigliata dalla strega è disegnare il sigillo nella carta con la mano sinistra, poi inseriscilo nella serratura da aprire e…. il resto è una sorpresa!

Il giorno 13 Aprile 2018, ore 16 ha avuto luogo la prima presentazione del libro, presso la sede del CEDIDO. Il tour  proseguirà nei castelli, già a metà Maggio.

Ancora possibile partecipare al progetto! Se conosci una storia, vuoi approfondire i documenti su una presunta strega esistita nel tuo Comune contattaci in privato.
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